atmosfere vita artistica....ma se improvvisamente esisto,se d,improvviso vivo,tra i tuoi pensieri,vieni con me, alle radici dell,infanzia,e non so dirti come ma sappi che senza di te arte, torno a vivere addormentato new york vingari parole per i miei amici artisti cho ho conosciuto nelle vita artistica grazie. vingaribbo le storie reali d,amore non hanno mai conclusione, una storia d,amore vera è l,arte in ogni sua manifestazione.
surrealtà africana passione
domenica 30 giugno 2013
sabato 29 giugno 2013
Catania, inaugurato il Museo Arte Contemporanea Sicilia - BlogSicilia.it (Blog)
Catania, inaugurato il Museo Arte Contemporanea Sicilia - BlogSicilia.it (Blog):
BlogSicilia.it (Blog) | Catania, inaugurato il Museo Arte Contemporanea Sicilia BlogSicilia.it (Blog) E' stato inaugurato con la mostra Furia Corporis dell'artista catanese Alfio Giurato nella Badia Piccola del Monastero di San Benedetto, il MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), a Catania. Con la nuova struttura i visitatori potranno apprezzare il ... Conferenza Stampa MacS, Museo Arte Contemporanea SiciliaLiveunict | Magazine sull'Università di Catania Il MACS inaugura con Alfio GiuratoTRIBENET - La Tribù italiana dell'Arte MaCS, vernissage del catanese Alfio GiuratoLive Sicilia tutte le notizie (5) » |
Arte e Cultura al teatro del Casinò di Sanremo
Arte e Cultura al teatro del Casinò di Sanremo: Il miglior Philippe Daverio al casinò; esauriti tutti i posti nel teatro dell'opera
Dal 1 luglio al 31 agosto orario estivo al Museo Archeologico di Ventimiglia
Dal 1 luglio al 31 agosto orario estivo al
Museo Archeologico di Ventimiglia: Da martedì 2 luglio e fino al 31 agosto il Museo Civico Archeologico ?Girolamo Rossi? di Ventimiglia organizza aperture serali, con visite guidate a tema e laboratori didattici
Museo Archeologico di Ventimiglia: Da martedì 2 luglio e fino al 31 agosto il Museo Civico Archeologico ?Girolamo Rossi? di Ventimiglia organizza aperture serali, con visite guidate a tema e laboratori didattici
Sequestrato Picasso da 11 mln, stava per andare all'asta - ANSA.it
Sequestrato Picasso da 11 mln, stava per andare all'asta - ANSA.it:
ANSA.it | Sequestrato Picasso da 11 mln, stava per andare all'asta ANSA.it (ANSA) - NAPOLI, 26 GIU - Un quadro di Picasso, dal valore di circa 11 milioni di euro, e' stato sequestrato a New York nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Gfd e coordinata dalla Procura di Milano su una societa' che negli anni passati ha ... |
E se l'arte contemporanea fosse un bluff? - Panorama
E se l'arte contemporanea fosse un bluff? - Panorama:
Panorama | E se l'arte contemporanea fosse un bluff? Panorama Quello dell'arte contemporanea è un sistema quasi perfetto. "Una macchina colossale in grado di determinare valutazioni iperboliche anche per artisti che si affacciano per la prima volta al mercato" l'ha definita un finanziere come Francesco Micheli ... |
Gli anni settanta a Roma: mostra a Palazzo delle Esposizioni - RomaToday
Gli anni settanta a Roma: mostra a Palazzo delle Esposizioni - RomaToday:
RomaToday | Gli anni settanta a Roma: mostra a Palazzo delle Esposizioni RomaToday Protagoniste assolute dell'intero percorso espositivo saranno le opere, tutte realizzate o mostrate negli anni settanta a Roma grazie alla presenza di una vitale compagine di artisti e al dinamismo di un eccezionale novero di gallerie e associazioni ... |
Stephen Walter, le mappe della Londra sotterranea
Stephen Walter, le mappe della Londra sotterranea:
Nell’era della mappatura globale satellitare, della navigazione nell’ambiente fotografico 3D di Google Street View, c’è ancora
qualcuno che ‘perde tempo’ a disegnare mappe a mano.
Stephen Walter è un artista classe 1975 che vive a Londra. Walker parte da un approccio personale alla cartografia, creando una serie di paesaggi ‘aumentati’, cioè infarciti di informazioni visive e testuali. Loghi, simboli, segnali stradali, informazioni turistiche, iconografia religiosa, una sorta di mappatura che procede oltre il dato cartografico, per comprendere quello antropologico.
Così la capitale inglese non poteva essere rappresentata che a partire dall’underground, nella Mappa dei Sotterranei di Londra (London Subterranea). Una ricostruzione certosina dei fiumi interrati, le linee della metropolitana, i rifugi ed i bunker, i sistemi delle fognature, ambienti ipogei e gallerie segrete utilizzati dal governo. Sotto terra c’è il mondo, c’è la storia e Walter segna tutto. Siti di sepoltura pagani, rifugi misteriosi e magazzini della malavita.
Non c’è la volontà di fornire una ricostruzione fedele – lo rivelano le aggiunte fantastiche che ‘alleggeriscono’ i suoi lavori, ma semmai di far affiorare i riferimenti alla storia, di stimolare la curiosità. Dando testimonianza di quella densità, quella capillarità che, attraverso le esperienze personali e le informazioni geografiche, definisce lo spirito dei luoghi.
Oltre la cartografia, che considera più una ricerca a livello tecnico-creativo, Stephen Walter dà vita anche ad incredibili paesaggi fantastici, si interessa di fotografia digitale, serigrafia, collage e pittura.
Stephen Walter - London Subterranea
Nell’era della mappatura globale satellitare, della navigazione nell’ambiente fotografico 3D di Google Street View, c’è ancora
qualcuno che ‘perde tempo’ a disegnare mappe a mano.
Stephen Walter è un artista classe 1975 che vive a Londra. Walker parte da un approccio personale alla cartografia, creando una serie di paesaggi ‘aumentati’, cioè infarciti di informazioni visive e testuali. Loghi, simboli, segnali stradali, informazioni turistiche, iconografia religiosa, una sorta di mappatura che procede oltre il dato cartografico, per comprendere quello antropologico.
Così la capitale inglese non poteva essere rappresentata che a partire dall’underground, nella Mappa dei Sotterranei di Londra (London Subterranea). Una ricostruzione certosina dei fiumi interrati, le linee della metropolitana, i rifugi ed i bunker, i sistemi delle fognature, ambienti ipogei e gallerie segrete utilizzati dal governo. Sotto terra c’è il mondo, c’è la storia e Walter segna tutto. Siti di sepoltura pagani, rifugi misteriosi e magazzini della malavita.
Non c’è la volontà di fornire una ricostruzione fedele – lo rivelano le aggiunte fantastiche che ‘alleggeriscono’ i suoi lavori, ma semmai di far affiorare i riferimenti alla storia, di stimolare la curiosità. Dando testimonianza di quella densità, quella capillarità che, attraverso le esperienze personali e le informazioni geografiche, definisce lo spirito dei luoghi.
Oltre la cartografia, che considera più una ricerca a livello tecnico-creativo, Stephen Walter dà vita anche ad incredibili paesaggi fantastici, si interessa di fotografia digitale, serigrafia, collage e pittura.
Stephen Walter - London Subterranea
Stephen Walter, le mappe della Londra sotterranea é stato pubblicato su artsblog alle 16:40 di sabato 29 giugno 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
Sciopero a Pompei, turisti in attesa per ore, Puglisi: danno per il Paese, Letta intervenga
Sciopero a Pompei, turisti in attesa per ore, Puglisi: danno per il Paese, Letta intervenga:
Nuovo venerdì nero per una delle bellezze più visitate della regione e del sud Italia in genere, interpellate le istituzioni.
A Pompei si respira la Storia, con la S maiuscola, si può passeggiare indietro nel tempo godendo dell’afflato rigoglioso di una terra antica e di un decoro unico, eppure, per fare tutto ciò bisogna pur sempre varcare i cancelli del sito archeologico, cosa non sempre evidente, soprattutto negli ultimi tempi. Un cartello in italiano e inglese, affisso all’alba di ieri, venerdì 28 giugno 2013, dai lavoratori del luogo per avvertire dello sciopero e della conseguente apertura posticipata, ha dato un seccato benvenuto ai tanti visitatori accorsi dai quattro angoli del globo. Ore ed ore di attesa per circa seicento persone intenzionate, nonostante tutto, a non perdersi l’occasione per visitare delle vestigia tanto suggestive, e un velato malcontento che si somma ai tanti disservizi dando un’immagine sicuramente non lusinghiera dell’offerta turistica di un territorio dalla bellezza unica, al quale fa appello Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, che a proposito dell’assemblea sindacale svoltasi a Pompei ieri, ha invocato l’intervento delle più alte cariche dello stato, dichiarando:
E se cinquanta delle settantatré domus principali non sono accessibili, il patrimonio dell’Unesco è al centro di una fascinazione costante, rinvigorita dal grande successo di una serie di mostre ospitate recentemente in note capitali europee come Parigi e Londra, ma che non sa giocare in casa.
Foto by ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images. Tutti i diritti riservati.
Via | napoli.repubblica.it
Nuovo venerdì nero per una delle bellezze più visitate della regione e del sud Italia in genere, interpellate le istituzioni.
A Pompei si respira la Storia, con la S maiuscola, si può passeggiare indietro nel tempo godendo dell’afflato rigoglioso di una terra antica e di un decoro unico, eppure, per fare tutto ciò bisogna pur sempre varcare i cancelli del sito archeologico, cosa non sempre evidente, soprattutto negli ultimi tempi. Un cartello in italiano e inglese, affisso all’alba di ieri, venerdì 28 giugno 2013, dai lavoratori del luogo per avvertire dello sciopero e della conseguente apertura posticipata, ha dato un seccato benvenuto ai tanti visitatori accorsi dai quattro angoli del globo. Ore ed ore di attesa per circa seicento persone intenzionate, nonostante tutto, a non perdersi l’occasione per visitare delle vestigia tanto suggestive, e un velato malcontento che si somma ai tanti disservizi dando un’immagine sicuramente non lusinghiera dell’offerta turistica di un territorio dalla bellezza unica, al quale fa appello Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, che a proposito dell’assemblea sindacale svoltasi a Pompei ieri, ha invocato l’intervento delle più alte cariche dello stato, dichiarando:
Abbiamo messo Pompei tra i patrimoni dell’Umanità e l’umanità ne deve poter fruire. Mi rivolgo in primis al ministro dell’Economia e subito dopo al presidente del consiglio che ha detto che si sarebbe dimesso se ci fossero stati dei tagli alla cultura. Beh, qui di fatto qualche taglio alla cultura c’è, seppur camuffato. In terzo luogo mi rivolgo ai sindacati: piuttosto che penalizzare i turisti dovrebbero forse trovare forme diverse di protesta e di collaborazione perché i sindacati, oltre a essere i garanti dei lavoratori, credo che siano una ‘parte sociale’, aspetto di cui si vantano molto” (…) che si prende carico dei problemi del paese e contribuisce a risolverli. Il problema della fruizione dei beni culturali da parte dei turisti è un problema del Paese. Se tutti decidessimo di collaborare saremmo meno complici della destabilizzazione dell’immagine dell’Italia.Sia chiaro - conclude Puglisi - che la mia e’ una provocazione intellettuale, non invoco le dimissioni di Letta, dico solo che ha affermato che si sarebbe dimesso se ci fossero stati dei tagli. Invoco, quindi, che Letta si accorga di questo problema e intervenga quanto prima personalmente”.
E se cinquanta delle settantatré domus principali non sono accessibili, il patrimonio dell’Unesco è al centro di una fascinazione costante, rinvigorita dal grande successo di una serie di mostre ospitate recentemente in note capitali europee come Parigi e Londra, ma che non sa giocare in casa.
Foto by ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images. Tutti i diritti riservati.
Via | napoli.repubblica.it
Sciopero a Pompei, turisti in attesa per ore, Puglisi: danno per il Paese, Letta intervenga é stato pubblicato su artsblog alle 17:00 di sabato 29 giugno 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
venerdì 28 giugno 2013
Lea Massari compie 80 anni
Lea Massari compie 80 anni: Il 30 giugno, ormai lontana dalle scene da 20 anni
La Cappella Sansevero a Napoli è il museo più amato d'Italia
La Cappella Sansevero a Napoli è il museo più amato d'Italia:
Napoli torna a far parlare di sè. Questa volta lo fa sfoderando una delle sue perle più belle e immacolate, uno dei suoi capolavori più silenziosi e perfetti. Immortale, delicato, luminescente, è il Cristo velato. Una scultura di incredibile bellezza, tanto da far aggiudicare al luogo che la ospita da tempo immemore, la Cappella Sansevero a Napoli, il primo posto tra i musei più amati dai viaggiatori di tutto il mondo.
Napoli esce a testa alta dalla classifica dei musei più amati del mondo firmata dagli stessi viaggiatori internazionali e recensita su Trip Advisor. Il Museo Cappella Sansevero di Napoli si guadagna un bel primo posto tra i siti dell’arte più amati in assoluto, scansando nomi di gallerie e musei italici di fama mondiale. Napoli torna ad essere sotto i riflettori d’Italia e del mondo, e stavolta non per temi scottanti o per scandali ecologici, ma per una sua perla nascosta, celata preziosamente, quasi segretamente, tra le mura di una città dalle mille facce.
Rapisce la bellezza del Cristo velato, scultura sacra che sfiora la perfezione del visivo, realizzata da Giuseppe San Martino nel 1753. Il capolavoro, riposa da tempi immemori al centro della navata della Cappella Sansevero, diventandone ormai icona e simbolo, parte integrante e essenziale.
Il Cristo velato è una delle opere conosciute più suggestive al mondo. Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva già scolpito la Pudicizia. Poi storia narra che Corradini morì nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo, oggi conservato al Museo di San Martino.
Raimondo di Sangro scelse come onorato un giovane artista napoletano, di nome Giuseppe Sanmartino, e lo incaricò di plasmare una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua.
In verità, secondo gli esperti del Museo, non ci sono trucchi, il Cristo velato è un’opera d’arte interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, come dimostrano i documenti risalenti a quegli anni e la texture inconsistente e impalpalbile si deve attribuire solo ed esclusivamente all’incredibile talento dello scalpello di Giuseppe Sanmartino.
Il popolo di viaggiatori di Trip Advisor premia Napoli anche con un altro museo che chiude al decimo posto: il Museo Archeologico Nazionale. Tra i parchi italiani preferiti il Parco Virgiliano di Napoli che si classifica al quarto posto.
Via | Il Mattino, Ansa
Foto | Sito Ufficiale Cappella Sansevero
Napoli torna a far parlare di sè. Questa volta lo fa sfoderando una delle sue perle più belle e immacolate, uno dei suoi capolavori più silenziosi e perfetti. Immortale, delicato, luminescente, è il Cristo velato. Una scultura di incredibile bellezza, tanto da far aggiudicare al luogo che la ospita da tempo immemore, la Cappella Sansevero a Napoli, il primo posto tra i musei più amati dai viaggiatori di tutto il mondo.
Napoli esce a testa alta dalla classifica dei musei più amati del mondo firmata dagli stessi viaggiatori internazionali e recensita su Trip Advisor. Il Museo Cappella Sansevero di Napoli si guadagna un bel primo posto tra i siti dell’arte più amati in assoluto, scansando nomi di gallerie e musei italici di fama mondiale. Napoli torna ad essere sotto i riflettori d’Italia e del mondo, e stavolta non per temi scottanti o per scandali ecologici, ma per una sua perla nascosta, celata preziosamente, quasi segretamente, tra le mura di una città dalle mille facce.
Rapisce la bellezza del Cristo velato, scultura sacra che sfiora la perfezione del visivo, realizzata da Giuseppe San Martino nel 1753. Il capolavoro, riposa da tempi immemori al centro della navata della Cappella Sansevero, diventandone ormai icona e simbolo, parte integrante e essenziale.
Il Cristo velato è una delle opere conosciute più suggestive al mondo. Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva già scolpito la Pudicizia. Poi storia narra che Corradini morì nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo, oggi conservato al Museo di San Martino.
Raimondo di Sangro scelse come onorato un giovane artista napoletano, di nome Giuseppe Sanmartino, e lo incaricò di plasmare una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua.
Come nella Pudicizia, anche nel Cristo velato l’originale messaggio stilistico è nel velo, ma i palpiti e i sentimenti tardo-barocchi di Sanmartino imprimono al sudario un movimento e una significazione molto distanti dai canoni corradiniani. La moderna sensibilità dell’artista scolpisce, scarnifica il corpo senza vita, che le morbide coltri raccolgono misericordiosamente, sul quale i tormentati, convulsi ritmi delle pieghe del velo incidono una sofferenza profonda, quasi che la pietosa copertura rendesse ancor più nude ed esposte le povere membra, ancor più inesorabili e precise le linee del corpo martoriato.Una leggenda interessa invece il velo del Cristo di Sanmartino. Da anni i visitatori hanno creduto alle voci sulle manipolazioni chimiche del velo, increduli e attoniti davanti al suo effetto trasparente, e si parlava di un processo alchemico di marmorizzazione voluto dal principe di Sansevero.
La vena gonfia e ancora palpitante sulla fronte, le trafitture dei chiodi sui piedi e sulle mani sottili, il costato scavato e rilassato finalmente nella morte liberatrice sono il segno di una ricerca intensa che non dà spazio a preziosismi o a canoni di scuola, anche quando lo scultore “ricama” minuziosamente i bordi del sudario o si sofferma sugli strumenti della Passione posti ai piedi del Cristo. L’arte di Sanmartino si risolve qui in un’evocazione drammatica, che fa della sofferenza del Cristo il simbolo del destino e del riscatto dell’intera umanità.
In verità, secondo gli esperti del Museo, non ci sono trucchi, il Cristo velato è un’opera d’arte interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, come dimostrano i documenti risalenti a quegli anni e la texture inconsistente e impalpalbile si deve attribuire solo ed esclusivamente all’incredibile talento dello scalpello di Giuseppe Sanmartino.
Il popolo di viaggiatori di Trip Advisor premia Napoli anche con un altro museo che chiude al decimo posto: il Museo Archeologico Nazionale. Tra i parchi italiani preferiti il Parco Virgiliano di Napoli che si classifica al quarto posto.
Via | Il Mattino, Ansa
Foto | Sito Ufficiale Cappella Sansevero
La Cappella Sansevero a Napoli è il museo più amato d'Italia é stato pubblicato su artsblog alle 17:38 di venerdì 28 giugno 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
fino al 19.vii.2013 jonathan monk milano, lisson gallery
fino al 19.vii.2013 jonathan monk milano, lisson gallery:
In mostra una serie di sculture dell'artista britannico Jonathan Monk che riaprono un dialogo tra passato e presente, originale e copia, e una riflessione analitica sul senso dell'opera d'arte oggi -
In mostra una serie di sculture dell'artista britannico Jonathan Monk che riaprono un dialogo tra passato e presente, originale e copia, e una riflessione analitica sul senso dell'opera d'arte oggi -
A Roma ritrovato il disegno perduto del Colosseo di Gaspare Van Wittel
A Roma ritrovato il disegno perduto del Colosseo di Gaspare Van Wittel:
E mentre Roma subisce una stasi dal punto di vista dei Beni culturali per via degli scioperi che stanno interessando il Colosseo e il personale del famoso sito archeologico subisce tagli, la storia ci fa un regalo.
Qualche giorno fa durante un inventario della Biblioteca Nazionale di Roma è stato ritrovato un disegno perduto di Gaspare Van Wittel che ormai siamo abituati chiamare all’italiana con il nome di Vanvitelli. La scoperta inaspettata è stata annunciata ieri pomeriggio alla presenza dell’ambasciatore olandese, dei curatori della mostra che si sta svolgendo nella Biblioteca e dei musicisti del concerto in programma.
Il disegno ritrovato rappresenta per ironia della sorte, in un momento così delicato per questo monumento, una “vedutta” del Colosseo, risalente all’arrivo di Van Wittel in Italia in occasione del Giubileo del 1675. Molti sono stati gli stranieri che decisero di vistare la città, approfittando dell’apertura straordinaria dei siti restaurati voluta da Clemente X, del divieto ai commercianti di aumentare i prezzi degli alloggi e della sospensione delle lotte dei tori all’interno del Colosseo.
Il disegno di medio formato ha tutte le caratteristiche degli altri 52 disegni esposti e di proprietà di Domenico Gnoli, prefetto della biblioteca Nazionale dal 1881 al 1909 che acquistò l’intero album di disegni di Van Wittel. Si riconosce la propensione vanvitelliana per i dettagli architettonici, l’interesse per ogni tipo di annotazione, l’uso leggero dell’acquarello come si può vedere anche nelle vedute di Venezia e corrisponde al dipinto già inserito nel catalogo, di cui questo disegno sembra il bozzetto. Il verso del foglio è ricco di schizzi: il prospetto di una chiesa romana e figure mitologiche come tante che se ne trovano a Roma nella statuaria antica. La facciata che Van Wittel ha disegnato è quella sud-est del Colosseo e con verosimiglianza fotografica testimonia di paesaggi e edifici ormai scomparsi come l’antico edificio dell’ospedale di San Giovanni sulla destra del disegno. Da lunedì l’opera sarà inserita nella mostra fino al 13 Luglio.
Un ritrovamento che è una voce (o un grido) dal passato; ma bisogna essere come i vedutisti nostalgici e fiduciosi nello stesso tempo per sentire ancora ciò che ha da raccontarci.
Foto| Personali e sito Imagoromae
E mentre Roma subisce una stasi dal punto di vista dei Beni culturali per via degli scioperi che stanno interessando il Colosseo e il personale del famoso sito archeologico subisce tagli, la storia ci fa un regalo.
Qualche giorno fa durante un inventario della Biblioteca Nazionale di Roma è stato ritrovato un disegno perduto di Gaspare Van Wittel che ormai siamo abituati chiamare all’italiana con il nome di Vanvitelli. La scoperta inaspettata è stata annunciata ieri pomeriggio alla presenza dell’ambasciatore olandese, dei curatori della mostra che si sta svolgendo nella Biblioteca e dei musicisti del concerto in programma.
Il disegno ritrovato rappresenta per ironia della sorte, in un momento così delicato per questo monumento, una “vedutta” del Colosseo, risalente all’arrivo di Van Wittel in Italia in occasione del Giubileo del 1675. Molti sono stati gli stranieri che decisero di vistare la città, approfittando dell’apertura straordinaria dei siti restaurati voluta da Clemente X, del divieto ai commercianti di aumentare i prezzi degli alloggi e della sospensione delle lotte dei tori all’interno del Colosseo.
Il disegno di medio formato ha tutte le caratteristiche degli altri 52 disegni esposti e di proprietà di Domenico Gnoli, prefetto della biblioteca Nazionale dal 1881 al 1909 che acquistò l’intero album di disegni di Van Wittel. Si riconosce la propensione vanvitelliana per i dettagli architettonici, l’interesse per ogni tipo di annotazione, l’uso leggero dell’acquarello come si può vedere anche nelle vedute di Venezia e corrisponde al dipinto già inserito nel catalogo, di cui questo disegno sembra il bozzetto. Il verso del foglio è ricco di schizzi: il prospetto di una chiesa romana e figure mitologiche come tante che se ne trovano a Roma nella statuaria antica. La facciata che Van Wittel ha disegnato è quella sud-est del Colosseo e con verosimiglianza fotografica testimonia di paesaggi e edifici ormai scomparsi come l’antico edificio dell’ospedale di San Giovanni sulla destra del disegno. Da lunedì l’opera sarà inserita nella mostra fino al 13 Luglio.
Un ritrovamento che è una voce (o un grido) dal passato; ma bisogna essere come i vedutisti nostalgici e fiduciosi nello stesso tempo per sentire ancora ciò che ha da raccontarci.
Foto| Personali e sito Imagoromae
A Roma ritrovato il disegno perduto del Colosseo di Gaspare Van Wittel é stato pubblicato su artsblog alle 12:00 di venerdì 28 giugno 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
Nicola Tella tra i vincitori del Premio Art Caffè Letterario con le sculture di carta
Nicola Tella tra i vincitori del Premio Art Caffè Letterario con le sculture di carta:
Dopo undici step espositivi si è chiusa la prima edizione del Premio Art Caffè Letterario di Roma. I vincitori sono Roberta Recanatesi e Nicola Tella. Premio popolare invece a Silvia Garzonotti.
Vi voglio parlare dell’architetto Nicola Tella che negli spazi espositivi del Caffè durante la serata finale ha presentato le sue sculture in carta, un mix di cartoncino, polietilene espanso, stoffa ed inchiostro. L’architetto romano, che ha anche firmato scenografie per il cinema e la tv realizzando costruzioni nei teatri di Cinecittà e negli stabilimenti ‘de Paolis’ a Roma, non smentisce la capacità di creare scenografie in miniatura.
Le sue opere che rimandano a sogni utopici e scenari travolgenti, sembrano nascere da un rapporto pacifico con il passato, che nel presente si carica di una straordinaria energia vitale. Ciò che si percepisce è una forza che affonda le ragioni nell’origine primordiale della cultura. I manoscritti antichi alla base della comunicazione, rappresentano l’oggetto eterno, incorruttibile, nonostante la materia fragile di cui sono fatti. Sono il simbolo di un sapere tradizionale tramandato di generazione in generazione che viene riutilizzato per essere sempre qualcosa di nuovo da cui ripartire.
L’indole dell’artista si mescola a quella dell’architetto che vuole annotare le strutture del mondo in una sorta di archivio personale. Ma non sono le architetture a catturare l’attenzione di Nicola Tella, bensì gli elementi della natura che sembrano prendere forma concreta dallo sgretolamento della pagina, come se venissero fuori da antichi manoscritti di scienze naturali. Le sculture acquisiscono nuove sembianze ad ogni sguardo: simili ad esplosioni o a favolosi funghi, ad arnie di api, o a curiosi labirinti, sono dotate di potenza visionaria e plastica che ci fanno avere contatto con la sensazione dell’incalzante fluire del tempo. Niente sembra sereno nel suo osservare, ma tutto è sconvolgimento continuo che lo porta a scolpire, paradossalmente, la carta. E ancora la visione dell’architetto si mescola a quella dell’artista quando vuol piegare a nuove leggi questo materiale fragile, leggero, trasparente, rendendolo simile al più resistente dei materiali. La carta diventa la costruzione di uno spazio-sognante, ma vitale di cui si contano gli anni solo attraverso le stratificazioni, una forma mutante che si intreccia con il presente.
Sculture di carta di Nicola Tella
Foto| di Gaetano Di Stasio
Dopo undici step espositivi si è chiusa la prima edizione del Premio Art Caffè Letterario di Roma. I vincitori sono Roberta Recanatesi e Nicola Tella. Premio popolare invece a Silvia Garzonotti.
Vi voglio parlare dell’architetto Nicola Tella che negli spazi espositivi del Caffè durante la serata finale ha presentato le sue sculture in carta, un mix di cartoncino, polietilene espanso, stoffa ed inchiostro. L’architetto romano, che ha anche firmato scenografie per il cinema e la tv realizzando costruzioni nei teatri di Cinecittà e negli stabilimenti ‘de Paolis’ a Roma, non smentisce la capacità di creare scenografie in miniatura.
Le sue opere che rimandano a sogni utopici e scenari travolgenti, sembrano nascere da un rapporto pacifico con il passato, che nel presente si carica di una straordinaria energia vitale. Ciò che si percepisce è una forza che affonda le ragioni nell’origine primordiale della cultura. I manoscritti antichi alla base della comunicazione, rappresentano l’oggetto eterno, incorruttibile, nonostante la materia fragile di cui sono fatti. Sono il simbolo di un sapere tradizionale tramandato di generazione in generazione che viene riutilizzato per essere sempre qualcosa di nuovo da cui ripartire.
L’indole dell’artista si mescola a quella dell’architetto che vuole annotare le strutture del mondo in una sorta di archivio personale. Ma non sono le architetture a catturare l’attenzione di Nicola Tella, bensì gli elementi della natura che sembrano prendere forma concreta dallo sgretolamento della pagina, come se venissero fuori da antichi manoscritti di scienze naturali. Le sculture acquisiscono nuove sembianze ad ogni sguardo: simili ad esplosioni o a favolosi funghi, ad arnie di api, o a curiosi labirinti, sono dotate di potenza visionaria e plastica che ci fanno avere contatto con la sensazione dell’incalzante fluire del tempo. Niente sembra sereno nel suo osservare, ma tutto è sconvolgimento continuo che lo porta a scolpire, paradossalmente, la carta. E ancora la visione dell’architetto si mescola a quella dell’artista quando vuol piegare a nuove leggi questo materiale fragile, leggero, trasparente, rendendolo simile al più resistente dei materiali. La carta diventa la costruzione di uno spazio-sognante, ma vitale di cui si contano gli anni solo attraverso le stratificazioni, una forma mutante che si intreccia con il presente.
Sculture di carta di Nicola Tella
Foto| di Gaetano Di Stasio
Nicola Tella tra i vincitori del Premio Art Caffè Letterario con le sculture di carta é stato pubblicato su artsblog alle 08:00 di giovedì 27 giugno 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
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grazie della visita e se volete scendete e visitate tutta la pagina grazie vingaribbo
Informazioni personali
incontro con rossana caprari
con questo blogger vorrei testimoniare la mia ricerca con le parole della mia amica rossana caprari gia insegnante all,accademia ligustica e vissuta a londra: vngaribbo lavora nel suo studio che si affaccia sulla stradina,stipato di cose e di vissuto come le botteghe di antichi artigiani.le sue opere vi si assiepano come i personaggi dei suoi quadri,scaturiti da una sorta di uovo primordiale africano,sbalorditivo,come uno spazio originario e tutto-pieno. con discrezione ed estrema umanita mi ha presentato una ricchissima sfilata di abitanti di un mondo complesso, esseri che subiscono fantastiche mutazioni di identita: maschere dal doppio volto, animali singolari e la sua amata collezione di arte africana dalla quale attinge molta della sua creativita e vita artistica nonche il ricordo dei suoi viaggi nel mondo i suoi cololri.rossana caprari londra
la nave va.....
atmosfera in studio
navigazioni olio 100x120 su masonite
a franca rossi e ricordi di infanzia
con yaruba bianca la triste
venezia ricordi olio con cornice invasa
san giorgio venezia
con ibo bianca
studio per autoritratto olio acrilico
in studio tela e bafeke
in studio
in studio
la regina punu
arte
in studio
naess falcon
naess explore
collezione africana
auto racconto olio 150x180 masonite
il medico della peste periodo surreale venezia
solitudine in barca
la vita che se ne va...........
tutto passa
........tutto passa,tutto passa: anche tu, incanti del momento felicita e bellezza di un attimo.......... mario garibbo
da lucio martelli amico
..e autore di una pittura a mosaico, quasi un gioco da incastri ottico e cinetico(i movimenti degli occhi,dei visi che egli dipinge,per esempio) dove la tela si svincola dalla forma intesa e (fraintesa) come canone stilistico e la forma viene generata da vibrazioni emotive e da stilizzate gamme cromatiche.in vingaribbo ogni problema tecnico si risolve in un problema umano,con le forme suggerite dall,ambiente di collezioni di maschere e feticci africani che lo circondano e da elementi frammisti e i corpi ,i segni appaiono sezionati o mutili...lucio martelli ventimiglia
immagine giovanile atelie chiesa santa brigida
segni africani
la mia africa
gli attrezzi da lavoro
periodo surreale olio
i tre ponti dei miei genitori surrealtà
mario garibbo da poesie d,amore e il resto
fresca serata d,ottobre ma potrebbe essere qualunque altro giorno. fiero amore caduto. uno stagno d,acqua rossa e fiori rossi appesi al mio naso. ti penso, sono a terra su una terra rossa.
canzone d,utunno verlaine
i singhiozzi lunghi dei violini dell,autunno feriscono il mio cuore d,un languore monotono. tutto soffocante e smorto,quando suona l,ora, io mi ricordo dei vecchi giorni e piango; e me ne vo al tristo vento che mi porta, di qua e di là, simile a la foglia morta. paul verlaine poesie i corvi dall,oglio
a vingari
se fermi il tuo passo in un vicolo antico dove le voci dialettali scemano in litanie straniere puoi ascoltare l,armonia di tele che s,accendono di mille colori:puoi vedere figure che s,aprono verso nuovi orizzonti di emozioni.se fermi il passo in un vicolo antico puoi incontrare il volto........evaluna poeta
venezia
ttre ponti al mattino con nebbiolina
fatina dell,infanzia
tu fatina ,bionda,dagli occhi verdi,dallo stele della mia infanzia,nell,erba secca con le cicale,sai oggi ho aperto il cassetto dei sogni,profumati e pensati e con sorpresa non ci sei piu,nemmeno tu.
amico giornalista lucio martelli e il grande gigi salvadori gia presentatore di radio montecarlo
bateke
nutrimento per la mente
- jazz,cinema, arte contemporanea,letteratura poesia,,viaggi ecc
- fotografia arte
il saluto del manichino scontento
il manichino scontento seduto in attesa
se tu mi dimentichi pablo neruda nuova accademia
voglio che sappia una cosa.tu sai questo se guardo la luna di cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra, se tocco vicino alla finestra l,impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna, tutto mi conduce a te,come se cio che esiste, aromi ,luce,metalli,fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m,attendono. orbene se a poco a poco cessi di amarmi cesserò di amarti poco a poco.se d,improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e ti decidi a lasciarmi alla riva del cuore in cui affondo le radici,pensa che in quel giorno,in quell,ora leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.ma se ogni giorno,ogni ora senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile.se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi,ahi,amor mio,ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete, in me nulla si spegne ne si oblia,il mio amore si nutre del tuo amore,amata,e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire tra le mie . NERUDA
omaggio a neruda e alle sue poesie d,amore
compagna di vita schiuma di mare
il dicembre del....costantino kavafis
se dell,amore mio non posso dire,nè parlo dei capelli,delle labbra, degli occhi-ma il tuo viso che tengo dentro l,anima, il suono della tua voce dentro il mio cervello.i giorni del settembre che mi spuntano nei sogni, parole e frasi plasmano e colorano d,ogni tema che offrono o idea che dico.kavafis
dove sei? di sergèj esenin
dove sei, dove sei, potenza di un tempo? vuoi alzarti e non puoi muovere la mano! giovinezza giovinezza, cone notte di maggio hai cessati di risuonare, come il ciliegio selvatico nella steppa della provincia! ecco affiora, sul don l,azzurro della notte, dolce odore di bruciato viene dalle secche boscaglie. spruzza calce dorata sulla casa bassa una larga e calda luna. sergèj esenin
zolle erbose poesia dada di picabia
l,intelligence de l,amour comme il n,est rien.j,essaierai san coquetterie l,amour de la faim et des èpluchurres infranchissables. francis picabia
arte di mauro focardi poeta pittore
camminare sull"oggi,danzare sul domani, aprire il cassetto dei sogni rimasti,scoprire emozioni....e se l,anima pulsa allora stai aspirando arte. mauro focardi
la reina di pablo neruda
io te he nombrado reina.hai màs altas que tu mòs altas.haymàs puras que tu, mòis puras.hay màs bella que tu mòs bellas.pero tu eres reina.cuando vas por las calles nadie te reconoce.nadie ve tu corona de cristal, nadie mira la alfombra de oro rojo que pisas donde pasas, la alfombra que no existe. y cuando asomas suenan todos los rios en mi cuerpo,sacuden el cielo las campanas, y un himmo llena el mundo. solo tu y yo, sol tu y yo,amor mio, lo escuchamos, pablo neruda tuute le opere poesia nuov accademia
il saluto al manichino che se ne va
a lo solange
..è ora di trovare un posto dove poterci scambiare silenzio. Ho chiaccherato senza posa, in sale insegnanti,corridoi,ristoranti.quando non ci sei continuo a conversare nella mente.E anche questa poesia ha trentasette parole di troppo. eunice de souza da l,india dell,anima
la bocca arida di lalla romano scrittrice e pittrice da giovane é il tempo enaudi
noi andavamo leggeri una notte d,estate per un fresco giardino?la tu mano ho sfiorato o una foglia? la tua bocca o lasciato o un frutto umido e dolce? non so se ho bevuto il silenzio delle piante noturne o il tuo amoroso silenzio.la tua mano mi salutò tra le piante ma era la falce di luna che tramontava lontano. lalla romano
e no! vingari
e no! se fosse ancora amore? non ce più tempo,aspetto che i pennelli non dipingano più e non sappiano cercarti e qua nello studio sono felice ,ora,oggi.anche solo.in questa atmosfera serale.
vento all,angolo della strada di julio cortazar
rompiti piccolo vento della sera,in piena faccia.odori di banana,di fiume blando,di ponte,gatto rotondo di terrazza,barilotto celeste,compare come passero. soffi perche ti va di soffiare,perche sei cosi,te sei te. mi strappi la sciarpa,mi schiaffeggi il berretto.e i fiori te li fischi,e le guardie le fai pensare alla pensione,stupendo.
studio per te olio
rio de jianerio luglio vingari
il pan di zucchero, come un amico saluta, il volto stanco dagli occhi verdi e tristi,che senso ha il dorato degli alberi,il fortino come un fiore nuovo nella laguna,quando il cuore e senza meta,e la mente senza luce? tu amore di un,ora vorrai dormire nella notte sul mare?
l,antica baren arabia
mani nere,nella poca roba,frugano alla dogana, ma nulla puo togliermi,le tue lettere, mai giunte, i tuoi baci, mai dati, il tuo corpo mai avuto, i tuoi sguardi assenti, e vorrei averti saputo amare meglio. 1 versione vingaribbo.
san francisco ricordi
non in sogno,volo tra le nuvole tra i volti e senza conoscerti le tue mani ,ora tra le mie nel guardare le luci dalla terra,come colori di una tavolozza luccicante, sconosciuta mi lasci i tuoi occhi neri? vingaribbo 2 versione
mamma
viaggio africano impresioni olio cornice invasa 3
amici lucio e avanagana di radio montecarlo
il ritorno citta del capo sud africa, senza tempo
l,ansia nell,aurora del mattino,tra vulcani filippini,mi acconpagna ,con la nave e la scia della barca,come una ruga,anziana fruga nei ricordi,non mi basta la pianura d,acqua davanti,l,atmosfera, i moribondi silenzi rotti dal canto dei gabbiani sono in un deserto di fuoco, in una struggente nostalgia..di te?
gente vingaribbo singapore
quanta gente al bar,tu nell,angolo buio. a volte sorridi ma non a me.i tuoi occhi a mandorla quardano alla stessa ora,non oso dirti ,parlarti,tu ed io, anche oggi che non fiancheggi l,amica inutile non oso battere alla tua porta. vingari singapore
happy new year julio cortazar
guarda non chiedo molto solamente la tua mano.tenerla, come una piccola rana che dorme contenta.io ho bisogno di questa porta che aprivi perche vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto di zucchero verde,di tonda allegria,non mi presti la mano questa notte di civette rauche?tu per ragioni tecniche non puoi,allora io tesso nell,aria ordendo ogni dito.e la pesca setosa della palma e il dorso,questo paese d,alberi azzurri.cosi la prendo cosi la sostengo come se cio dipendesse moltissimo del mondo.il succedersi delle stagioni,il canto dei galli.l,amore degli uomini.
ricordi di navigazioni e di addii olio su tela
manichini olio su tela
amiche e maschera sepik borneo
amiche
con maschera malinke
maschera bateke
con maschera zaire
mosaico
in studio
jazz in grande
san giorgio 2 studio
schiuma di mare
jazz!!!!!
a mio padre e mamma che viaggino liberi anche nei pensieri
marilena 4
lla macchina dei sogni olio
venezia che fu
autoritratto surreale e il tempo che se ne va....
mao e i suoi folletti gioiosi
ieri
la vita va olio su compensato 2
arte
in studio con manichino che ora non cè piu
ritratto di lo collezione personale
verrà la morte e avrà i tuoi occhi cesare pavese
verrà la morte e avra i tuoi occhi questa morte che ci accompagna da mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. i tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. cosi li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. o cara speranza,quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. per tutti la morte ha uno sguardo,verrà la morte e avrà i tuoi occhi. sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso,scenderemo nel gorgo muti. cesare pavese poesie enaudi editor nue