atmosfere vita artistica....ma se improvvisamente esisto,se d,improvviso vivo,tra i tuoi pensieri,vieni con me, alle radici dell,infanzia,e non so dirti come ma sappi che senza di te arte, torno a vivere addormentato new york vingari parole per i miei amici artisti cho ho conosciuto nelle vita artistica grazie. vingaribbo le storie reali d,amore non hanno mai conclusione, una storia d,amore vera è l,arte in ogni sua manifestazione.
surrealtà africana passione
venerdì 31 maggio 2013
Maxxi, un'altra bufera sulla Melandri "Regole cambiate per avere lo stipendio"
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ARTE CONTEMPORANEA Ron Mueck, non chiamatelo iperrealista - TRACCE.IT
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Dario per Franca
Dario per Franca:
di Dario Fo
"Franca ed io abbiamo scritto quasi sempre i testi del nostro teatro insieme. Io mi prendevo l’onere di mettere giù la trama quindi gliela illustravo e lei proponeva le varianti, spesso li recitavamo a soggetto, all’improvvisa, come si dice... Questo era il metodo preferito ma non sempre funzionava. Si discuteva anche ferocemente, si buttava tutto all’aria e si ricominciava da capo. In verità mi trovavo a dover riscrivere di nuovo il testo da solo. Poi lo si discuteva con più calma e si giungeva ad una versione che funzionasse e che andasse bene a tutt’e due.
Anche Franca è stata l’autrice unica di alcuni testi. Ci sono opere, come per esempio “Parliamo di donne”, che furono stese da lei completamente a mia insaputa. Quando mi ha dato da leggere questa commedia già ultimata sono rimasto un po’ perplesso... e seccato! Ma come ti permetti?!? No, scherzavo...
Io ho proposto qualche variante ma di fatto si trattava di un’opera del tutto personale.
Pochi lo sanno ma la gran parte degli spettacoli che trattavano di questioni prettamente femminili è stata Franca ad averli scritti, elaborati e poi li ha recitati al completo spesso anche da sola. E io mi sono trovato a collaborare solo per la messa in scena.
Vi dirò di più: testi quali Mistero Buffo e Morte Accidentale di un Anarchico - che io avevo realizzato come autore unico - hanno avuto grande successo anche all’estero con centinaia di allestimenti dall’America all’Oriente, per non parlare dell’Europa.
Ma dei nostri lavori quello che ha battuto tutti i record di messa in scena è Coppia Aperta, Quasi Spalancata che è stato replicato con diverse regie per più di 700 edizioni nel mondo. Ebbene l’autrice unica di questo testo è Franca. L’ho sempre tenuto nascosto!
C’è in particolare un lavoro o meglio, un monologo, che Franca ha recitato solo qualche volta quest’anno, e di cui bisogna che io vi parli perché è fortemente pertinente alla situazione a dir poco drammatica che io sto in questi giorni vivendo.
Da tempo Franca aveva scoperto l’esistenza di alcuni testi apocrifi dell’Antico Testamento nei quali la Genesi è raccontata in termini e linguaggio molto diversi da quelli cosiddetti canonici.
Attenti, non sto parlando dei Vangeli apocrifi, ma dell’Antico Testamento... Apocrifo!
Ebbene da uno di questi testi Franca ha tratto un racconto che vi voglio far conoscere, quasi in anteprima. Eccovelo!
Siamo nel Paradiso terrestre. Dio ha creato alberi, fiumi, foreste animali e anche l’uomo. O meglio il primo essere umano ad essere forgiato non è Adamo ma Eva, la femmina! Che viene al mondo non tratta dalla costola d’Adamo ma modellata dal Creatore in un’argilla fine e delicata. Un pezzo unico, poi le dà la vita e la parola. Il tutto “prima” di creare Adamo; tant’è che girando qua e là nel paradiso Eva si lamenta che... della sua razza si ritrovi ad essere l’unica, mentre tutti gli altri animali si trovano già accoppiati e addirittura in branco. Ma poi eccola incontrare finalmente il suo “maschio”, Adamo, che la guarda preoccupato e sospettoso. Eva vuol provocarlo e inizia intorno a lui una strana danza fatta di salti, capriole e grida da selvatica... quasi un gioco che Adamo non apprezza, anzi prova timore per come agisce quella creatura... al punto che fugge nella foresta a nascondersi e sparisce; ma viene il momento in cui il Creatore vuole parlare ad entrambe le sue creature, umane. Manda un Arcangelo a cercarli. Quello li trova e poi li accompagna dinnanzi a Dio in persona.
L’Eterno li osserva e poi si compiace: “Mica male! mi siete riusciti... E dire che non ero neanche in giornata... ! Voi non lo sapete perché ancora non ve l’ho detto ma entrambi siete i proprietari assoluti di questo Eden! E sta a voi decidere cosa farne e come viverci. Ecco la chiave. E gliela getta. Vedete, qui ci sono due alberi magnifici (e li indica), uno – quello di sinistra – dà frutti copiosi e dal sapore cangiante. Questi frutti, se li mangiate, faranno di voi due esseri eterni. Sì, mi rendo conto che ho pronunciato una parola che per voi non ha significato: eternità... Significa che avrete la stessa proprietà che hanno gli angeli e gli arcangeli, vivrete per sempre, appunto in eterno! A differenza degli altri animali non avrete prole, perché, essendo eterni, che interesse avreste di riprodurvi e generare uomini e donne come voi, della vostra razza? L’altro albero invece produce semplici mele, nutrienti e di buon sapore. Ma attenti a voi, non vi consiglio di cibarvene! E sapete perché? Perché non creano l’eternità... ma in compenso, devo essere sincero, grazie a loro scoprirete la conoscenza, la sapienza e anche il dubbio.
Ancora vi indurranno a creare a vostra volta strumenti di lavoro e perfino macchine come la ruota e il mulino a vento e ad acqua. No, non ho tempo di spiegarvi come si faccia, arrangiatevi da voi. ... tutto quello che scoprirete; e ancora queste mele, mangiandole, vi produrranno il desiderio di abbracciarvi l’un l’altro e di amarvi... non solo, ma grazie a quell’amplesso, vi riuscirà di far nascere nuove creature come voi e popolare questo mondo. Però attenti, alla fine ognuno di voi morirà e tornerà ad essere polvere e fango. Gli stessi da cui siete nati.
Pensateci con calma, mi darete la risposta fra qualche giorno. Addio.”
“No. Non c’è bisogno di attendere, Padre Nostro! – grida subito Eva – Per quanto mi riguarda io ho già deciso, personalmente scelgo il secondo albero, quello delle mele. S devo essere sincera, Dio non offenderti, a me dell’eternità non interessa più di tanto, invece l’idea di conoscere, sapere, aver dubbi, mi gusta assai! Non parliamo poi del fatto di potermi abbracciare a questo maschio che mi hai regalato. Mi piace!!! Da subito ho sentito il suo richiamo e mi è venuto un gran desiderio di cingermi, oh che bella parola ho scoperto cingermi!, cingermi con lui e farci... come si dice?! Ah, farci l’amore! So già che questo amplesso sarà la fine del mondo! E ti dirò che, appresso, il fatto che mi toccherà morire davanti a tutto quello che ci offri in cambio: la possibilità di scoprire e conoscere vivendo... mi va bene anche quello. Pur di avere conoscenza, coscienza, dubbi e provare amore... ben venga anche la morte!”
Il Padreterno è deluso e irato quindi si rivolge ad Adamo e gli chiede con durezza: “E tu? ...che decisione avresti preso? Parlo con te, Adamo sveglia! Preferisci l’eterno o l’amore col principio e la fine?” E Adamo quasi sottovoce risponde: “ Ho qualche dubbio ma sono molto curioso di scoprire questo mistero dell’amore anche se poi c’è la fine"." Dario Fo
di Dario Fo
"Franca ed io abbiamo scritto quasi sempre i testi del nostro teatro insieme. Io mi prendevo l’onere di mettere giù la trama quindi gliela illustravo e lei proponeva le varianti, spesso li recitavamo a soggetto, all’improvvisa, come si dice... Questo era il metodo preferito ma non sempre funzionava. Si discuteva anche ferocemente, si buttava tutto all’aria e si ricominciava da capo. In verità mi trovavo a dover riscrivere di nuovo il testo da solo. Poi lo si discuteva con più calma e si giungeva ad una versione che funzionasse e che andasse bene a tutt’e due.
Anche Franca è stata l’autrice unica di alcuni testi. Ci sono opere, come per esempio “Parliamo di donne”, che furono stese da lei completamente a mia insaputa. Quando mi ha dato da leggere questa commedia già ultimata sono rimasto un po’ perplesso... e seccato! Ma come ti permetti?!? No, scherzavo...
Io ho proposto qualche variante ma di fatto si trattava di un’opera del tutto personale.
Pochi lo sanno ma la gran parte degli spettacoli che trattavano di questioni prettamente femminili è stata Franca ad averli scritti, elaborati e poi li ha recitati al completo spesso anche da sola. E io mi sono trovato a collaborare solo per la messa in scena.
Vi dirò di più: testi quali Mistero Buffo e Morte Accidentale di un Anarchico - che io avevo realizzato come autore unico - hanno avuto grande successo anche all’estero con centinaia di allestimenti dall’America all’Oriente, per non parlare dell’Europa.
Ma dei nostri lavori quello che ha battuto tutti i record di messa in scena è Coppia Aperta, Quasi Spalancata che è stato replicato con diverse regie per più di 700 edizioni nel mondo. Ebbene l’autrice unica di questo testo è Franca. L’ho sempre tenuto nascosto!
C’è in particolare un lavoro o meglio, un monologo, che Franca ha recitato solo qualche volta quest’anno, e di cui bisogna che io vi parli perché è fortemente pertinente alla situazione a dir poco drammatica che io sto in questi giorni vivendo.
Da tempo Franca aveva scoperto l’esistenza di alcuni testi apocrifi dell’Antico Testamento nei quali la Genesi è raccontata in termini e linguaggio molto diversi da quelli cosiddetti canonici.
Attenti, non sto parlando dei Vangeli apocrifi, ma dell’Antico Testamento... Apocrifo!
Ebbene da uno di questi testi Franca ha tratto un racconto che vi voglio far conoscere, quasi in anteprima. Eccovelo!
Siamo nel Paradiso terrestre. Dio ha creato alberi, fiumi, foreste animali e anche l’uomo. O meglio il primo essere umano ad essere forgiato non è Adamo ma Eva, la femmina! Che viene al mondo non tratta dalla costola d’Adamo ma modellata dal Creatore in un’argilla fine e delicata. Un pezzo unico, poi le dà la vita e la parola. Il tutto “prima” di creare Adamo; tant’è che girando qua e là nel paradiso Eva si lamenta che... della sua razza si ritrovi ad essere l’unica, mentre tutti gli altri animali si trovano già accoppiati e addirittura in branco. Ma poi eccola incontrare finalmente il suo “maschio”, Adamo, che la guarda preoccupato e sospettoso. Eva vuol provocarlo e inizia intorno a lui una strana danza fatta di salti, capriole e grida da selvatica... quasi un gioco che Adamo non apprezza, anzi prova timore per come agisce quella creatura... al punto che fugge nella foresta a nascondersi e sparisce; ma viene il momento in cui il Creatore vuole parlare ad entrambe le sue creature, umane. Manda un Arcangelo a cercarli. Quello li trova e poi li accompagna dinnanzi a Dio in persona.
L’Eterno li osserva e poi si compiace: “Mica male! mi siete riusciti... E dire che non ero neanche in giornata... ! Voi non lo sapete perché ancora non ve l’ho detto ma entrambi siete i proprietari assoluti di questo Eden! E sta a voi decidere cosa farne e come viverci. Ecco la chiave. E gliela getta. Vedete, qui ci sono due alberi magnifici (e li indica), uno – quello di sinistra – dà frutti copiosi e dal sapore cangiante. Questi frutti, se li mangiate, faranno di voi due esseri eterni. Sì, mi rendo conto che ho pronunciato una parola che per voi non ha significato: eternità... Significa che avrete la stessa proprietà che hanno gli angeli e gli arcangeli, vivrete per sempre, appunto in eterno! A differenza degli altri animali non avrete prole, perché, essendo eterni, che interesse avreste di riprodurvi e generare uomini e donne come voi, della vostra razza? L’altro albero invece produce semplici mele, nutrienti e di buon sapore. Ma attenti a voi, non vi consiglio di cibarvene! E sapete perché? Perché non creano l’eternità... ma in compenso, devo essere sincero, grazie a loro scoprirete la conoscenza, la sapienza e anche il dubbio.
Ancora vi indurranno a creare a vostra volta strumenti di lavoro e perfino macchine come la ruota e il mulino a vento e ad acqua. No, non ho tempo di spiegarvi come si faccia, arrangiatevi da voi. ... tutto quello che scoprirete; e ancora queste mele, mangiandole, vi produrranno il desiderio di abbracciarvi l’un l’altro e di amarvi... non solo, ma grazie a quell’amplesso, vi riuscirà di far nascere nuove creature come voi e popolare questo mondo. Però attenti, alla fine ognuno di voi morirà e tornerà ad essere polvere e fango. Gli stessi da cui siete nati.
Pensateci con calma, mi darete la risposta fra qualche giorno. Addio.”
“No. Non c’è bisogno di attendere, Padre Nostro! – grida subito Eva – Per quanto mi riguarda io ho già deciso, personalmente scelgo il secondo albero, quello delle mele. S devo essere sincera, Dio non offenderti, a me dell’eternità non interessa più di tanto, invece l’idea di conoscere, sapere, aver dubbi, mi gusta assai! Non parliamo poi del fatto di potermi abbracciare a questo maschio che mi hai regalato. Mi piace!!! Da subito ho sentito il suo richiamo e mi è venuto un gran desiderio di cingermi, oh che bella parola ho scoperto cingermi!, cingermi con lui e farci... come si dice?! Ah, farci l’amore! So già che questo amplesso sarà la fine del mondo! E ti dirò che, appresso, il fatto che mi toccherà morire davanti a tutto quello che ci offri in cambio: la possibilità di scoprire e conoscere vivendo... mi va bene anche quello. Pur di avere conoscenza, coscienza, dubbi e provare amore... ben venga anche la morte!”
Il Padreterno è deluso e irato quindi si rivolge ad Adamo e gli chiede con durezza: “E tu? ...che decisione avresti preso? Parlo con te, Adamo sveglia! Preferisci l’eterno o l’amore col principio e la fine?” E Adamo quasi sottovoce risponde: “ Ho qualche dubbio ma sono molto curioso di scoprire questo mistero dell’amore anche se poi c’è la fine"." Dario Fo
PROGETTO “POLO DIFFUSO PER LE IDENTITA' E L'ARTE ... - Nebrodi e Dintorni (Blog)
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Nebrodi e Dintorni (Blog) | PROGETTO “POLO DIFFUSO PER LE IDENTITA' E L'ARTE ... Nebrodi e Dintorni (Blog) Palermo, 30/05/2013 - Su iniziativa dei partner del progetto “I ART: il Polo Diffuso per le Identità e l'Arte Contemporanea in Sicilia”, conferenza stampa venerdì 31 maggio dalle ore 10.00 alle ore 13.00, davanti l'Assessorato dei Beni Culturali e dell ... altro » |
ITALIA-PRINCIPATO MONACO, UNA "CROISETTE" DI ARTE ... - 9 colonne (Registrazione)
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Le città scolpite di Matthew Picton. Mappe 3D tra storia e memoria
Le città scolpite di Matthew Picton. Mappe 3D tra storia e memoria:
L’artista inglese Matthew Picton scolpisce con la carta mappe tridimensionali delle città. Ma il suo lavoro va oltre la geografia per restituire la memoria, l’anima dei luoghi.
Quando ci si imbatte in un lavoro come quello di Matthew Picton si resta facilmente colpiti. Le sue mappe scolpite con la carta ci portano proprio dentro il cuore pulsante delle città rappresentate, a volte colte in un determinato momento storico e drammatico, come un incendio, un’inondazione o un assedio.
L’idea è semplice, i materiali sono poveri, l’impatto estetico interessante, i contenuti coinvolgono storia, urbanistica, estetica.
Carta piegata con artigianale pazienza e scelta con altrettanta attenzione. Ogni singolo pezzetto viene realizzato nei minimi dettagli ed intessuto nella scultura finale. C’è così Londra colta dopo il grande incendio del 1666 o durante la Seconda Guerra Mondiale, realizzata con pezzi di carta strappati da vari libri che parlano proprio dell’epoca 1943-45. Poesie, ma soprattutto pagine di romanzi di autori come Graham Greene, Rosie Alison, Elizabeth Bowen e Christopher Fowle. Poi c’è New York dopo gli attacchi dell’11 settembre, con una macchia scura al posto delle torri, ricavata dai titoli dei giornali nei giorni successivi l’attacco al World Trade Centre. Si prosegue con Las Vegas, realizzata con carta verde fluorescente ricavata dal romanzo Paura e delirio a Las Vegas di Hunter S. Thompson e Mosca rasa al suolo dall’esercito di Napoleone Bonaparte nel 1812.
Nato in Inghilterra, dopo il diploma alla London School of Economics, Picton è emograto negli Stati Uniti. Parlando di sé racconta che “il mio interesse per le mappe è nato camminando, l’immaginarsi un luogo che le mappe creano nella mente ed un amore duraturo per i viaggi, il paesaggio e la geografia.”
Matthew Picton - Mappe 3D di carta
L’artista inglese Matthew Picton scolpisce con la carta mappe tridimensionali delle città. Ma il suo lavoro va oltre la geografia per restituire la memoria, l’anima dei luoghi.
Quando ci si imbatte in un lavoro come quello di Matthew Picton si resta facilmente colpiti. Le sue mappe scolpite con la carta ci portano proprio dentro il cuore pulsante delle città rappresentate, a volte colte in un determinato momento storico e drammatico, come un incendio, un’inondazione o un assedio.
L’idea è semplice, i materiali sono poveri, l’impatto estetico interessante, i contenuti coinvolgono storia, urbanistica, estetica.
Carta piegata con artigianale pazienza e scelta con altrettanta attenzione. Ogni singolo pezzetto viene realizzato nei minimi dettagli ed intessuto nella scultura finale. C’è così Londra colta dopo il grande incendio del 1666 o durante la Seconda Guerra Mondiale, realizzata con pezzi di carta strappati da vari libri che parlano proprio dell’epoca 1943-45. Poesie, ma soprattutto pagine di romanzi di autori come Graham Greene, Rosie Alison, Elizabeth Bowen e Christopher Fowle. Poi c’è New York dopo gli attacchi dell’11 settembre, con una macchia scura al posto delle torri, ricavata dai titoli dei giornali nei giorni successivi l’attacco al World Trade Centre. Si prosegue con Las Vegas, realizzata con carta verde fluorescente ricavata dal romanzo Paura e delirio a Las Vegas di Hunter S. Thompson e Mosca rasa al suolo dall’esercito di Napoleone Bonaparte nel 1812.
Nato in Inghilterra, dopo il diploma alla London School of Economics, Picton è emograto negli Stati Uniti. Parlando di sé racconta che “il mio interesse per le mappe è nato camminando, l’immaginarsi un luogo che le mappe creano nella mente ed un amore duraturo per i viaggi, il paesaggio e la geografia.”
Matthew Picton - Mappe 3D di carta
Le città scolpite di Matthew Picton. Mappe 3D tra storia e memoria é stato pubblicato su artsblog alle 17:38 di giovedì 30 maggio 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
Notizia Boomb-artstick: festival di street art e musica in Istria
Notizia Boomb-artstick: festival di street art e musica in Istria:
Una notizia Boomba per Vodnjan/Dignano, piccolo paesino della Croazia. La notizia non riguarda solo il suo ufficiale ingresso in Europa, ma il festival di Street Art e di musica Boombarstick che animerà le notti estive dal 3 al 7 Luglio dell’antico borgo medievale dell’Istria.
L’occasione è utile per destreggiarsi ancora oggi con disinvoltura tra i cambiamenti, soprattutto quando proprio il cambiamento ha determinato le robuste radici dell’identità. Nel caso di Vodnjan l’identità è come uno spirito invisibile e pacifico, che vive perchè ognuno vi aggiunge un tassello.
E mentre i governatori si affannano a cercare la soluzione politica più conveniente per l’Ue, quindici street artist europei non ci hanno pensato due volte a lasciare i tasselli della loro identità artistica per le strade del paese istriano attarverso i murales (Phlegm, OKO, Sam3, Giorgio Bartocci, Hitnes, Eme, Ufocinque, Interesni Kazki, Ludo, Remed, NeSpoon, Emilio Cejalvo, Miron Milic, Liqen, e Franco Manzin), riservando sorprese per tutti.
Tra l’attesa e i preparativi, possiamo già vedere la preview, affidata al duo ucraino degli Interesni Kazki: con “Buone Notizie”, il murales ad acrilico dallo stile surreale, Aec invita ad aprire bene le orecchie, entrando nel paesino e a dare uno sguardo alle pareti di una piccola casa. Gli Interesni Kazki hanno deciso di dividersi i compiti: a Waone, infatti, toccherà la parete della casa opposta alla strada, che unite in un unico sguardo, rappresenteranno una porta tutta contemporanea nella cittadina. Italiani sono Hitnes, Giorgio Bartocci e Ufocinque. A quest’ultimo è stata affidata la Boom Gallery dove ha realizzato con la tecnica degli intagli di carta delle suggestive installazioni di foreste intricate: nel quartiere centrale dove si svolgerà il Boombarstick Festival l’immaginazione vi darà anche un pò di frescura.
All’inglese Phlegm il compito di ripristinare le pareti di un cinema dismesso, importante per l’identità del paese, che potrà nuovamente rivivere d’immagini e con Phlegm immagini di un colossal in bianco e nero, molto avventuroso.
Quando all’importanza di un festival di street art si aggiunge la consapevolezza di un’identità culturale definita e multietnica, l’evento diventa un’ interessante piattaforma di confronto e contaminazione tra artisti e abitanti di questa “nuova Europa”, nel presente come è stato nel passato. Un passato che lasciato segni negli edifici in stile veneziano, nelle lingua croata, italiana, bosniaca, serba degli abitanti e che ha continuato ad esistere in ogni aspetto della vita quotidiana. Per questo il Boombarstick non vuole escludere nessuno dalla partecipazione, convinti dell’importanza di una condivisione extra-artistica: gastronomica locale, scuole, artigiani faranno parte in prima persona di ogni evento organizzato, tutti gratuiti (workshop, incontri, performances) per “un’armonia di tecniche e di stili”
Foto| Si ringrazia lo staff Boombarstick
Una notizia Boomba per Vodnjan/Dignano, piccolo paesino della Croazia. La notizia non riguarda solo il suo ufficiale ingresso in Europa, ma il festival di Street Art e di musica Boombarstick che animerà le notti estive dal 3 al 7 Luglio dell’antico borgo medievale dell’Istria.
L’occasione è utile per destreggiarsi ancora oggi con disinvoltura tra i cambiamenti, soprattutto quando proprio il cambiamento ha determinato le robuste radici dell’identità. Nel caso di Vodnjan l’identità è come uno spirito invisibile e pacifico, che vive perchè ognuno vi aggiunge un tassello.
E mentre i governatori si affannano a cercare la soluzione politica più conveniente per l’Ue, quindici street artist europei non ci hanno pensato due volte a lasciare i tasselli della loro identità artistica per le strade del paese istriano attarverso i murales (Phlegm, OKO, Sam3, Giorgio Bartocci, Hitnes, Eme, Ufocinque, Interesni Kazki, Ludo, Remed, NeSpoon, Emilio Cejalvo, Miron Milic, Liqen, e Franco Manzin), riservando sorprese per tutti.
Tra l’attesa e i preparativi, possiamo già vedere la preview, affidata al duo ucraino degli Interesni Kazki: con “Buone Notizie”, il murales ad acrilico dallo stile surreale, Aec invita ad aprire bene le orecchie, entrando nel paesino e a dare uno sguardo alle pareti di una piccola casa. Gli Interesni Kazki hanno deciso di dividersi i compiti: a Waone, infatti, toccherà la parete della casa opposta alla strada, che unite in un unico sguardo, rappresenteranno una porta tutta contemporanea nella cittadina. Italiani sono Hitnes, Giorgio Bartocci e Ufocinque. A quest’ultimo è stata affidata la Boom Gallery dove ha realizzato con la tecnica degli intagli di carta delle suggestive installazioni di foreste intricate: nel quartiere centrale dove si svolgerà il Boombarstick Festival l’immaginazione vi darà anche un pò di frescura.
All’inglese Phlegm il compito di ripristinare le pareti di un cinema dismesso, importante per l’identità del paese, che potrà nuovamente rivivere d’immagini e con Phlegm immagini di un colossal in bianco e nero, molto avventuroso.
Quando all’importanza di un festival di street art si aggiunge la consapevolezza di un’identità culturale definita e multietnica, l’evento diventa un’ interessante piattaforma di confronto e contaminazione tra artisti e abitanti di questa “nuova Europa”, nel presente come è stato nel passato. Un passato che lasciato segni negli edifici in stile veneziano, nelle lingua croata, italiana, bosniaca, serba degli abitanti e che ha continuato ad esistere in ogni aspetto della vita quotidiana. Per questo il Boombarstick non vuole escludere nessuno dalla partecipazione, convinti dell’importanza di una condivisione extra-artistica: gastronomica locale, scuole, artigiani faranno parte in prima persona di ogni evento organizzato, tutti gratuiti (workshop, incontri, performances) per “un’armonia di tecniche e di stili”
Foto| Si ringrazia lo staff Boombarstick
Notizia Boomb-artstick: festival di street art e musica in Istria é stato pubblicato su artsblog alle 09:00 di giovedì 30 maggio 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
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grazie della visita e se volete scendete e visitate tutta la pagina grazie vingaribbo
Informazioni personali
incontro con rossana caprari
con questo blogger vorrei testimoniare la mia ricerca con le parole della mia amica rossana caprari gia insegnante all,accademia ligustica e vissuta a londra: vngaribbo lavora nel suo studio che si affaccia sulla stradina,stipato di cose e di vissuto come le botteghe di antichi artigiani.le sue opere vi si assiepano come i personaggi dei suoi quadri,scaturiti da una sorta di uovo primordiale africano,sbalorditivo,come uno spazio originario e tutto-pieno. con discrezione ed estrema umanita mi ha presentato una ricchissima sfilata di abitanti di un mondo complesso, esseri che subiscono fantastiche mutazioni di identita: maschere dal doppio volto, animali singolari e la sua amata collezione di arte africana dalla quale attinge molta della sua creativita e vita artistica nonche il ricordo dei suoi viaggi nel mondo i suoi cololri.rossana caprari londra
la nave va.....
atmosfera in studio
navigazioni olio 100x120 su masonite
a franca rossi e ricordi di infanzia
con yaruba bianca la triste
venezia ricordi olio con cornice invasa
san giorgio venezia
con ibo bianca
studio per autoritratto olio acrilico
in studio tela e bafeke
in studio
in studio
la regina punu
arte
in studio
naess falcon
naess explore
collezione africana
auto racconto olio 150x180 masonite
il medico della peste periodo surreale venezia
solitudine in barca
la vita che se ne va...........
tutto passa
........tutto passa,tutto passa: anche tu, incanti del momento felicita e bellezza di un attimo.......... mario garibbo
da lucio martelli amico
..e autore di una pittura a mosaico, quasi un gioco da incastri ottico e cinetico(i movimenti degli occhi,dei visi che egli dipinge,per esempio) dove la tela si svincola dalla forma intesa e (fraintesa) come canone stilistico e la forma viene generata da vibrazioni emotive e da stilizzate gamme cromatiche.in vingaribbo ogni problema tecnico si risolve in un problema umano,con le forme suggerite dall,ambiente di collezioni di maschere e feticci africani che lo circondano e da elementi frammisti e i corpi ,i segni appaiono sezionati o mutili...lucio martelli ventimiglia
immagine giovanile atelie chiesa santa brigida
segni africani
la mia africa
gli attrezzi da lavoro
periodo surreale olio
i tre ponti dei miei genitori surrealtà
mario garibbo da poesie d,amore e il resto
fresca serata d,ottobre ma potrebbe essere qualunque altro giorno. fiero amore caduto. uno stagno d,acqua rossa e fiori rossi appesi al mio naso. ti penso, sono a terra su una terra rossa.
canzone d,utunno verlaine
i singhiozzi lunghi dei violini dell,autunno feriscono il mio cuore d,un languore monotono. tutto soffocante e smorto,quando suona l,ora, io mi ricordo dei vecchi giorni e piango; e me ne vo al tristo vento che mi porta, di qua e di là, simile a la foglia morta. paul verlaine poesie i corvi dall,oglio
a vingari
se fermi il tuo passo in un vicolo antico dove le voci dialettali scemano in litanie straniere puoi ascoltare l,armonia di tele che s,accendono di mille colori:puoi vedere figure che s,aprono verso nuovi orizzonti di emozioni.se fermi il passo in un vicolo antico puoi incontrare il volto........evaluna poeta
venezia
ttre ponti al mattino con nebbiolina
fatina dell,infanzia
tu fatina ,bionda,dagli occhi verdi,dallo stele della mia infanzia,nell,erba secca con le cicale,sai oggi ho aperto il cassetto dei sogni,profumati e pensati e con sorpresa non ci sei piu,nemmeno tu.
amico giornalista lucio martelli e il grande gigi salvadori gia presentatore di radio montecarlo
bateke
nutrimento per la mente
- jazz,cinema, arte contemporanea,letteratura poesia,,viaggi ecc
- fotografia arte
il saluto del manichino scontento
il manichino scontento seduto in attesa
se tu mi dimentichi pablo neruda nuova accademia
voglio che sappia una cosa.tu sai questo se guardo la luna di cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra, se tocco vicino alla finestra l,impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna, tutto mi conduce a te,come se cio che esiste, aromi ,luce,metalli,fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m,attendono. orbene se a poco a poco cessi di amarmi cesserò di amarti poco a poco.se d,improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e ti decidi a lasciarmi alla riva del cuore in cui affondo le radici,pensa che in quel giorno,in quell,ora leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.ma se ogni giorno,ogni ora senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile.se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi,ahi,amor mio,ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete, in me nulla si spegne ne si oblia,il mio amore si nutre del tuo amore,amata,e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire tra le mie . NERUDA
omaggio a neruda e alle sue poesie d,amore
compagna di vita schiuma di mare
il dicembre del....costantino kavafis
se dell,amore mio non posso dire,nè parlo dei capelli,delle labbra, degli occhi-ma il tuo viso che tengo dentro l,anima, il suono della tua voce dentro il mio cervello.i giorni del settembre che mi spuntano nei sogni, parole e frasi plasmano e colorano d,ogni tema che offrono o idea che dico.kavafis
dove sei? di sergèj esenin
dove sei, dove sei, potenza di un tempo? vuoi alzarti e non puoi muovere la mano! giovinezza giovinezza, cone notte di maggio hai cessati di risuonare, come il ciliegio selvatico nella steppa della provincia! ecco affiora, sul don l,azzurro della notte, dolce odore di bruciato viene dalle secche boscaglie. spruzza calce dorata sulla casa bassa una larga e calda luna. sergèj esenin
zolle erbose poesia dada di picabia
l,intelligence de l,amour comme il n,est rien.j,essaierai san coquetterie l,amour de la faim et des èpluchurres infranchissables. francis picabia
arte di mauro focardi poeta pittore
camminare sull"oggi,danzare sul domani, aprire il cassetto dei sogni rimasti,scoprire emozioni....e se l,anima pulsa allora stai aspirando arte. mauro focardi
la reina di pablo neruda
io te he nombrado reina.hai màs altas que tu mòs altas.haymàs puras que tu, mòis puras.hay màs bella que tu mòs bellas.pero tu eres reina.cuando vas por las calles nadie te reconoce.nadie ve tu corona de cristal, nadie mira la alfombra de oro rojo que pisas donde pasas, la alfombra que no existe. y cuando asomas suenan todos los rios en mi cuerpo,sacuden el cielo las campanas, y un himmo llena el mundo. solo tu y yo, sol tu y yo,amor mio, lo escuchamos, pablo neruda tuute le opere poesia nuov accademia
il saluto al manichino che se ne va
a lo solange
..è ora di trovare un posto dove poterci scambiare silenzio. Ho chiaccherato senza posa, in sale insegnanti,corridoi,ristoranti.quando non ci sei continuo a conversare nella mente.E anche questa poesia ha trentasette parole di troppo. eunice de souza da l,india dell,anima
la bocca arida di lalla romano scrittrice e pittrice da giovane é il tempo enaudi
noi andavamo leggeri una notte d,estate per un fresco giardino?la tu mano ho sfiorato o una foglia? la tua bocca o lasciato o un frutto umido e dolce? non so se ho bevuto il silenzio delle piante noturne o il tuo amoroso silenzio.la tua mano mi salutò tra le piante ma era la falce di luna che tramontava lontano. lalla romano
e no! vingari
e no! se fosse ancora amore? non ce più tempo,aspetto che i pennelli non dipingano più e non sappiano cercarti e qua nello studio sono felice ,ora,oggi.anche solo.in questa atmosfera serale.
vento all,angolo della strada di julio cortazar
rompiti piccolo vento della sera,in piena faccia.odori di banana,di fiume blando,di ponte,gatto rotondo di terrazza,barilotto celeste,compare come passero. soffi perche ti va di soffiare,perche sei cosi,te sei te. mi strappi la sciarpa,mi schiaffeggi il berretto.e i fiori te li fischi,e le guardie le fai pensare alla pensione,stupendo.
studio per te olio
rio de jianerio luglio vingari
il pan di zucchero, come un amico saluta, il volto stanco dagli occhi verdi e tristi,che senso ha il dorato degli alberi,il fortino come un fiore nuovo nella laguna,quando il cuore e senza meta,e la mente senza luce? tu amore di un,ora vorrai dormire nella notte sul mare?
l,antica baren arabia
mani nere,nella poca roba,frugano alla dogana, ma nulla puo togliermi,le tue lettere, mai giunte, i tuoi baci, mai dati, il tuo corpo mai avuto, i tuoi sguardi assenti, e vorrei averti saputo amare meglio. 1 versione vingaribbo.
san francisco ricordi
non in sogno,volo tra le nuvole tra i volti e senza conoscerti le tue mani ,ora tra le mie nel guardare le luci dalla terra,come colori di una tavolozza luccicante, sconosciuta mi lasci i tuoi occhi neri? vingaribbo 2 versione
mamma
viaggio africano impresioni olio cornice invasa 3
amici lucio e avanagana di radio montecarlo
il ritorno citta del capo sud africa, senza tempo
l,ansia nell,aurora del mattino,tra vulcani filippini,mi acconpagna ,con la nave e la scia della barca,come una ruga,anziana fruga nei ricordi,non mi basta la pianura d,acqua davanti,l,atmosfera, i moribondi silenzi rotti dal canto dei gabbiani sono in un deserto di fuoco, in una struggente nostalgia..di te?
gente vingaribbo singapore
quanta gente al bar,tu nell,angolo buio. a volte sorridi ma non a me.i tuoi occhi a mandorla quardano alla stessa ora,non oso dirti ,parlarti,tu ed io, anche oggi che non fiancheggi l,amica inutile non oso battere alla tua porta. vingari singapore
happy new year julio cortazar
guarda non chiedo molto solamente la tua mano.tenerla, come una piccola rana che dorme contenta.io ho bisogno di questa porta che aprivi perche vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto di zucchero verde,di tonda allegria,non mi presti la mano questa notte di civette rauche?tu per ragioni tecniche non puoi,allora io tesso nell,aria ordendo ogni dito.e la pesca setosa della palma e il dorso,questo paese d,alberi azzurri.cosi la prendo cosi la sostengo come se cio dipendesse moltissimo del mondo.il succedersi delle stagioni,il canto dei galli.l,amore degli uomini.
ricordi di navigazioni e di addii olio su tela
manichini olio su tela
amiche e maschera sepik borneo
amiche
con maschera malinke
maschera bateke
con maschera zaire
mosaico
in studio
jazz in grande
san giorgio 2 studio
schiuma di mare
jazz!!!!!
a mio padre e mamma che viaggino liberi anche nei pensieri
marilena 4
lla macchina dei sogni olio
venezia che fu
autoritratto surreale e il tempo che se ne va....
mao e i suoi folletti gioiosi
ieri
la vita va olio su compensato 2
arte
in studio con manichino che ora non cè piu
ritratto di lo collezione personale
verrà la morte e avrà i tuoi occhi cesare pavese
verrà la morte e avra i tuoi occhi questa morte che ci accompagna da mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. i tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. cosi li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. o cara speranza,quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. per tutti la morte ha uno sguardo,verrà la morte e avrà i tuoi occhi. sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso,scenderemo nel gorgo muti. cesare pavese poesie enaudi editor nue